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Essere online oggi significa essere esposti di fronte a tutto il mondo. Si può diventare virali per un avvenimento di successo, per un traguardo raggiunto. Ma se per raggiungere tali vette ci vogliono anni di sacrifici, per diventare virali e compromettere la propria reputazione con un evento negativo sono necessari pochi secondi.
Da quando siamo stati costretti a traslocare le aule di lezione sul web e sulle piattaforme di videoconferenza, anche a scuola ci troviamo ad essere sempre di più esposti. Trovo allora molto interessante trattare con i miei studenti, durante le lezioni di cittadinanza digitale, un fenomeno attualissimo e purtroppo molto vicino alle loro storie: il Revenge Porn.
I dati non sono confortanti. Su un campione di 1600 donne, il 61% dichiara di essersi scattata delle foto intime e di averle condivise con qualcuno, il 23% dichiara di essere stata vittima di revenge porn.
Su un campione di vittime, il 51% ha pensato al suicidio dopo essere stata vittima di revenge porn.
Parlare con i ragazzi delle loro storie, condividerle, confrontarsi e cercare di dare loro soluzioni è sicuramente un grande aiuto. Solo parlando e informando su questi fenomeni possiamo insegnare ai nostri studenti come vivere il Web salvaguardando la propria immagine.
Vediamo insieme in che cosa consiste il fenomeno e a che punto è arrivata la legge italiana.